Uscita didattica al Museo Nazionale Atestino
Il giorno 3 aprile noi alunni delle classi 1AE, 1CE e 1SA siamo stati in gita a Este a visitare il Museo Nazionale Atestino dedicato ai Paleoveneti. Una volta arrivati a destinazione, ad accoglierci c’erano due guide, che ci hanno accompagnato per tutta la mattinata lungo i percorsi del museo, facendoci fare un vero e proprio salto nel tempo.
Per prima cosa abbiamo visitato una sala dedicata alle abitazioni e alla vita quotidiana dei Paleoveneti. I nostri antenati si erano stanziati nella pianura, vicino al fiume Adige che un tempo passava per Este. Ci è stato spiegato che le loro capanne erano sparse a macchia di leopardo, perché nelle vicinanze pascolavano gli animali e c’erano le coltivazioni di cereali. Le capanne erano costruite in legno, ricoperte dalla paglia e dall’argilla. All’interno c’era un focolare con l’argilla attorno per isolare e mantenere il calore. Nella casa scavavano una fossa e ci mettevano all’interno un grande vaso in cui conservavano i cereali perché il terreno era fresco. Per evitare l’umidità proveniente dal terreno, i Paleoveneti cucinavano i cereali per poi rimetterli dentro al vaso.
Essi praticavano l’agricoltura, l’allevamento e l’artigianato con la produzione di vasi e la lavorazione dei metalli; mentre le donne si dedicavano alle attività domestiche, come la tessitura e la filatura, grazie al telaio.
In un’altra sala ci hanno spiegato che i Veneti antichi veneravano più di una divinità, tra cui la dea Reitia. Ci hanno poi mostrato delle tavolette in cui i Paleoveneti scrivevano con uno stilo appuntito nella parte inferiore, mentre nella parte superiore c’era una specie di gomma per cancellare: “Venetico” è la definizione attribuita ai loro caratteri grafici.
Subito dopo abbiamo partecipato ad un laboratorio di osservazione di reperti archeologici in cui potevamo toccare e osservare alcuni oggetti ritrovati. Sembravamo degli archeologi!
In un secondo momento abbiamo visitato la sezione dedicata agli arredi funebri. La guida ci ha spiegato che i Paleoveneti credevano nella vita dopo la morte perciò, quando seppellivano il defunto, mettevano nella tomba anche il corredo funerario. Le ceneri e i resti del defunto venivano poi raccolti in vasi ossuari che venivano deposti, insieme agli oggetti personali appartenuti al defunto, in tombe nelle necropoli. Solamente le persone più importanti venivano sepolte nelle tombe e grazie a questo fatto si capisce che a quel tempo c’erano i ceti sociali.
La guida ci ha mostrato la situla Benvenuti e ci ha spiegato che conteneva le ossa di una bambina di circa tre anni appartenente a una famiglia aristocratica.
Infine abbiamo visitato la necropoli e le sue parti più importanti. Nella necropoli sono stati ritrovati i resti di un cavallo da corsa, perché era d’usanza uccidere il cavallo vincitore della gara per mostrare la prosperità del proprietario. Questi pregiati animali venivano allevati dalle famiglie benestanti e venivano venduti ai Romani o ai Greci per partecipare alle Olimpiadi.
La visita si è conclusa con un’ora di libertà nei giardini di Este.
Questa uscita didattica ci ha dato la possibilità di conoscere il passato dei nostri predecessori, di capire come è cambiata la vita quotidiana nel corso dei secoli e di constatare quali sono state le innovazioni e le scoperte che ci hanno portato ai giorni nostri. Infatti è tornando indietro nel tempo che si riscopre la nostra identità collettiva.
Gli studenti delle classi 1AE, 1CE e 1SA
In allegato presentazione realizzata da Mattia Volpato - classe 1CE